Agli inizi dell'ottocento la villa fu ereditata dalla famiglia dei baroni Andriani, che hanno apportato profonde trasformazioni all'edificio, attribuendogli eleganti forme neoclassiche.
Fin dai primi decenni di questo secolo la Villa era conclusa da corpi rustici che chiudevano la corte anteriore e che oggi sussistono, senza continuità, solamente sul lato opposto alla Villa. La maestosità del parco che un tempo si sviluppava verso il fiume Corno (e che oggi è interrotto ed in gran parte distrutto da un asse stradale in rilevato) si intuisce dai pochi elementi superstiti, quale il viale di carpini e un gruppo di tuie.
All'interno la villa conserva nella parte centrale traccia dell'originale decorazione seicentesca, testimoniata dalla travatura alla sansovina con motivi a rosette della sala a destra dell'ingresso principale. Sono da segnalare inoltre le decorazioni parietali del salone di rappresentanza del piano nobile, di gusto tardo romantico.
Dopo essere passata alla famiglia dell'ammiraglio Canciani agli inizi del Novecento, la villa è stata suddivisa in appartamenti ed abitata da diverse famiglie, fino all'acquisto, negli anni Novanta, da parte dell'amministrazione Comunale di San Giorgio di Nogaro, che ha voluto ristrutturare l'edificio per farne la nuova biblioteca del paese.